Mancano infermieri e medici nel carcere di Trento: il turno di notte resta scoperto. Ad affermarlo sono il consigliere provinciale del Patt Lorenzo Baratter e l'avvocato ed esponente radicale Fabio Valcanover, dopo una visita ispettiva sull'aspetto sanitario.
Quanto agli infermieri, "ne mancano sicuramente due o di più - spiegano - a seconda di quali numeri si voglia tenere in considerazione: la previsione iniziale (220 unità) o l'attuale (318 unità). In caso di emergenze notturne - aggiungono - una comunità di 350 persone in quelle condizioni necessiterebbe della presenza di un medico di turno", evitando così ricoveri cautelativi. "Chi deve provvedere? Sicuramente l'Azienda sanitaria" sostengono.
Segnalano malattie infettive, quali scabbia e tubercolosi, un numero di detenuti che frequentano il servizio per tossicodipendenti inferiore a quelli che si dichiarano tali all'ingresso, una decina di persone dovrebbe avere terapie psichiatriche costanti e che il 40% fa uso costante di benzodiazepine.
ansa