L’Ufficio dell’OMS per l’Europa ha pubblicato una interim guidance focalizzata sulla tutela della salute delle persone in carcere o in altri posti di detenzione quali strutture di detenzione per minori e centri per il rimpatrio dei migranti. L’OMS evidenzia che il rispetto per i diritti umani deve costituire il principio guida nel determinare la risposta all’epidemia da COVID-19.
Il documento “Preparedness, prevention and control of COVID-19 in prisons and other places of detention” è indirizzato alle autorità carcerarie, di sanità pubblica e politiche, ai direttori e dirigenti delle carceri o degli altri centri di detenzione, al personale sanitario e di custodia che vi lavora. Ha l’obiettivo di coordinare le azioni di sanità pubblica, come aiutare a prevenire la diffusione del virus o a capire come gestire la presenza di un caso sospetto o confermato di COVID-19 tra una delle persone che vive in restrizione o tra il personale. Inoltre, fornisce alcuni consigli alle persone che si trovano in ambienti restrittivi, ai loro familiari e ai membri del personale se sono stati nelle aree colpite dal virus negli ultimi 14 giorni.
Le persone private della libertà sono probabilmente più vulnerabili al COVID-19 rispetto alla popolazione generale a causa delle condizioni di ristrettezza in cui vivono. Inoltre, possono andare incontro a un peggior stato di salute perché più esposte a fattori di rischio come fumo, uso di droghe, scarsa igiene, stress psico-fisico, cattiva alimentazione, o pregresse patologie infettive e croniche. Nei luoghi chiusi il virus può essere introdotto e circolare tramite il personale lavorativo, i nuovi ingressi o i famigliari in visita.
L’interim guidance propone tre obiettivi principali:
Nel documento viene dato ampio risalto alla pianificazione congiunta e alla collaborazione tra il personale sanitario e di custodia, le organizzazioni di sanità pubblica locali e nazionali e i ministeri coinvolti attraverso protocolli e disposizioni nazionali. L’interim guidance dà inoltre indicazioni sulla valutazione e gestione del rischio (screening in ingresso per detenuti, visitatori e lavoratori, insieme a un’anamnesi sanitaria e degli spostamenti e un’eventuale quarantena) e un sistema di riferimento e gestione clinica dei casi sospetti e conclamati di COVID-19.
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