Il libro nasce da una serie di incontri periodici tra Giovanni Starace, psicoterapeuta, docente di Psicologia generale e di Psicologia dinamica all''Università di Urbino, e alcuni detenuti del reparto Alta Sicurezza del carcere di Poggioreale. Il volume raccoglie itinerari biografici e racconti  di disincantata franchezza della realtà di questi detenuti.
“Non ci interessava entrare nel merito dei singoli episodi criminosi - spiega l’Autore- ma volevamo produrre riflessioni approfondite, cercando punti di vista originali rispetto a quelli consueti”. Un approccio insolito, che indaga sulle relazioni interne ai clan, la vita affettiva degli affiliati e  quanto altro la cronaca e la verità giudiziaria lasciano fuori. Dai racconti dei dieci reclusi emergono, sullo sfondo di ambienti di degrado e indigenza, figure genitoriali carenti con le quali i ragazzi stentano a identificarsi. In questi vuoti di figure di riferimento s’inseriscono i capi camorristi che esercitano un grande richiamo soprattutto sugli adolescenti da quali sono visti come figure ricche e carismatiche con le quali invece è facile identificarsi.(f.g.)