Sentenza Cassazione: letti e mobili vanno esclusi dallo spazio minimo a disposizione dei detenuti nelle carceri italiane
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Sentenza Cassazione: letti e mobili vanno esclusi dallo spazio minimo a disposizione dei detenuti nelle carceri italiane  

13/12/2016 


Accogliendo il ricorso di un italiano recluso nel carcere di Spoleto - che si lamentava per il sovraffollamento della cella con 3,75 mq liberi a testa ma nel calcolo era compreso l'ingombro del letto a castello, che secondo il detenuto andava 'scorporato' - la Cassazione afferma il principio per cui "per spazio minimo individuale in cella collettiva va intesa la superficie della camera detentiva fruibile dal singolo detenuto ed idonea al movimento, il che comporta la necessita' di detrarre dalla complessiva superficie non solo lo spazio destinato ai servizi igienici e quello occupato dagli arredi fissi ma anche quello occupato dal letto".

Per la Suprema Corte, questo principio e' "conforme" a una recente decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo che lo scorso 20 ottobre ha attribuito una "forte presunzione di trattamento degradante", compensabile solo con la brevita' della detenzione e l'offerta di molte attivita' esterne, alle celle con "uno spazio minimo inferiore ai tre mq". Ora i magistrati di sorveglianza devono rifare i calcoli con piu' attenzione.

Ansa