Proteste davanti al carcere di Napoli Poggioreale: chiudere il vecchio carcere per poterne aprire uno nuovo lontano dal centro cittadino
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Proteste davanti al carcere di Napoli Poggioreale: chiudere il vecchio carcere per poterne aprire uno nuovo lontano dal centro cittadino  

31/07/2018 


«Non possiamo restare impassibili davanti alla realtà inumana rappresentata dal carcere di Poggioreale. Bisogna chiuderlo al più presto». A dirlo è il segretario federale di “Sud Protagonista” Salvatore Ronghi che questa mattina insieme al presidente del comitato ex detenuti Pietro Ioia, ha parlato ai giornalisti proprio all’ingresso della casa circondariale di Napoli.

«Due suicidi in pochi giorni ed una situazione che ormai è da tempo fuori controllo. Questo ormai non è un carcere è un vero inferno, dove tutti sanno ma in pochi parlano. Due anni fa il governo si era impegnato insieme alla cassa depositi e prestiti di chiudere questo carcere e di aprirne un altro in periferia. Questo però, non è solo un problema dei detenuti ma anche della polizia penitenziaria che è sempre efficace a scongiurare situazioni come quelle vissute nei giorni scorsi».

Chiudere il carcere insomma per poterne aprire uno nuovo lontano dal centro cittadino. Questa in sostanza la proposta dei comitati e delle associazioni che vedono in questa struttura la rappresentazione del degrado e dell’impossibilità della rieducazione.

«Qui dentro si produce malasanità e morte» dichiara Pietro Ioia. «La capienza di questa struttura è di 1600 detenuti ed attualmente ne sono ospitati 2200, cioè 600 in più a quelli previsti. Bisogna intervenire quanto prima per poter scongiurare altre realtà al limite ed altre morti per suicidi».

Ilmattino