Prosegue il percorso per la digitalizzazione dei processi d’interesse storico-culturale: nel corso di una nuova riunione del Tavolo tecnico svoltasi nella Sala Livatino del Ministero della Giustizia, Cassa delle Ammende ha comunicato di aver deliberato lo stanziamento di 200.000 euro all’anno per tre anni per finanziare i progetti di messa in sicurezza e riconversione digitale delle carte processuali.
Durante i lavori del comitato istituito dal Protocollo d’intesa tra il Ministero dei beni e delle attività culturali, il Consiglio Superiore della Magistratura ed il Ministero della Giustizia, inoltre, sono stati presentati i progetti pilota elaborati dal Tribunale di Milano e da quello di Firenze, in collaborazione con gli Archivi di Stato delle rispettive città.
Il progetto degli uffici giudiziari del capoluogo toscano riguarderà il periodo delle stragi del ’93 e in particolare l’attentato in via dei Georgofili.
Il Direttore dell’archivio di Stato di Milano, Benedetto Luigi Compagnoni, ha, invece, illustrato il progetto per la digitalizzazione dei faldoni sulla morte del banchiere Roberto Calvi e sui collegamenti tra mafia e Banco Ambrosiano. Il Tribunale di Milano ha già predisposto un progetto molto dettagliato declinato in varie tappe che prevedono il riordino e la numerazione dei fascicoli, l’inventariazione, il ricondizionamento, la riproduzione digitale, la creazione di metadati e la pubblicazione in ambito web.
Ai progetti di digitalizzazione dei fascicoli processuali lavoreranno anche i detenuti, che verranno appositamente formati, sulla base dell’esperienza già avviata a Rebibbia per il processo Moro.
L’obiettivo finale dell’ impegno del Ministero è custodire e valorizzare un enorme patrimonio informativo e documentale e consentire ai cittadini di approfondire pagine che hanno segnato nel profondo la vita giudiziaria, politica e culturale del Paese.
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