Il “ruolo di rieducazione sociale affidato alla pena, sancito dalla Costituzione” è stato richiamato dal presidente della Camera Roberto Fico alla presentazione delle relazione annuale del Garante dei detenuti. “Sul divieto di tortura e di trattamenti degradanti”, ha detto Fico, “l’Italia purtroppo non ha ottemperato pienamente a obblighi costituzionali e internazionali”. E pure: “Il sovraffollamento delle carceri diventa una pena aggiuntiva, su questo i miglioramenti sono stati timidi e parziali in questi anni”. Proprio sulle condizioni dei detenuti era intervenuto a inizio del suo mandato un anno fa, interpretando una sollecito avvenuto in quel senso dallo stesso presidente della Repubblica. Oggi, a dodici mesi di distanza, è tornato a sollecitare l’Aula.
“Questo dato”, ha continuato Fico, “impone alle Istituzioni, con urgenza, l’adozione di misure risolutive che restituiscano la dignità alle persone detenute. Misure che contemplino la riduzione della popolazione carceraria attraverso opportuni interventi sul codice penale. Misure che assicurino, anche e soprattutto, che la pena sia uno strumento per agevolare un reinserimento sociale e non una condanna ulteriore alla esclusione e marginalizzazione e quindi alla probabile recidiva”. Quindi ha precisato: “Migliorare le condizioni di chi sconta una pena in prigione non è un atto di indulgenza verso chi ha commesso reati. Restituire alla società una persona migliore rispetto a quella che ha fatto il suo ingresso in carcere, che abbia piena consapevolezza della sua dignità e dei suoi diritti, è il migliore antidoto per prevenire che essa torni a delinquere”.
Per Fico, “dalla Relazione del Garante è che molto resta da fare per migliorare la condizione dei detenuti. Ed il Parlamento è chiamato a fare la sua parte, anche sulla base delle proposte che formulerà oggi. Molto importanti sono le considerazioni puntuali della Relazione relative alla necessità di migliorare la qualità delle celle e di altri luoghi connessi alla privazione o limitazione della libertà personali, come in particolare i cortili e le sale colloqui”.
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