Penalisti a Bonafede: i processi da remoto a rischio di incostituzionalità
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Penalisti a Bonafede: i processi da remoto a rischio di incostituzionalità   

17/04/2020 


 Il presidente dell'Unione camere penali, Gian Domenico Caiazza,nel corso di un incontro tenutosi in videoconferenza  ieri con il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, insieme con altre rappresentanze dell'avvocatura e con l'Associazione nazionale magistrati.  ha sottolineato che, "se si vorrà proseguire sulla strada della smaterializzazione dell'udienza, ciò porterà ad un aumento dei contenziosi per le tante eccezioni di legittimità costituzionale ed opposizioni che i difensori si vedranno costretti a rappresentare nei singoli processi". Del resto, ricordano i penalisti, "problematiche e difficoltà nella gestione del processo da remoto sono emerse anche dai contributi di Anm, che pure si è dichiarata favorevole al ricorso a tale strumento". Consiglio nazionale forense, Organismo congressuale forense e le altre associazioni, per quanto riguarda il processo penale, hanno condiviso l'impostazione dell'Ucpi.

  
La  "smaterializzazione" del processo penale comporta rischi di anticostituzionalità, secondo l'Unione delle camere penali in quanto  è "impossibile realizzare una qualsiasi forma di contraddittorio dinanzi al giudice". E' la 
posizione ribadita dal nel corso dell'incontro i"Le norme costituzionali poste a garanzia del giusto processo definiscono un insieme di diritti indisponibili, dei quali non è immaginabile alcuna 
compressione, quale che sia l'emergenza che si intenda affrontare", ammoniscono i penalisti in un documento elaborato dalla giunta che si è riunita nella tarda serata.
 
      I penalisti hanno avanzato al ministro "una serie di proposte alternative, sulle quali è possibile aprire un confronto ma che già indicano come si possa intervenire per gestire, nella seconda fase dell'emergenza, un numero sempre crescente di udienze, accompagnando 
alle regole straordinarie i doverosi presidi a tutela della salute". 
Inoltre "consentire agli avvocati l'utilizzo di strumenti informatici per il deposito nelle segreterie e nelle cancellerie di istanze, memorie, liste testi e impugnazioni eviterebbe poi la necessità di spostamenti e di accesso agli Uffici del difensore o dei suoi collaboratorIl ministro ha confermato la volontà di proseguire l'interlocuzione e consultare le rappresentanze di avvocatura e magistratura, anche nei prossimi giorni, "all'esito dell'esame da parte degli Uffici ministeriali delle diverse proposte avanzate", e ribadito "il convincimento che qualsiasi ipotesi venga prescelta, avrà uno spazio di vigenza per la sola fase dell'emergenza".
 
Nella discussione di Giunta si sono dunque affrontati i diversi aspetti emersi nel corso della consultazione, sottolineando come "con la smaterializzazione dell'udienza, qualora fosse consentito al giudice di farvi ricorso, verrebbe meno anche la possibilità di adottare le altre misure proposte in alternativa".
 
 Da parte delle camere penali è in corso anche un'interlocuzione con le forze parlamentari e con i singoli deputati che hanno manifestato la volontà di opporsi alla ipotesi di processo da remoto.