Massimo Ciancimino, imputato e supertestimone al processo sulla trattativa Stato-mafia, ha avuto un ictus mentre si trovava al carcere Regina Coeli e si trova ora lì ricoverato al centro clinico. Forse Ciancimino, figlio di Vito, ex sindaco di Palermo e “assessore ai lavori pubblici” durante il sacco della città panormita, non potrà partecipare al processo in cui è imputato e testimone. Secondo i medici, Ciancimino, 56 anni, sarebbe cosciente dopo aver perduto più volte l’orientamento e aver avuto problemi gravi all’eloquio con paresi parziale al lato sinistro.
A comunicarlo è stato l’avvocato Roberto D’Agostino, in apertura del dibattimento di appello del processo sulla trattativa tra Stato e mafia, annuncia la “rinuncia” del suo assistito, a presenziare in aula.
L’avvocato ha presentato la cartella clinica in tribunale e anche “l’istanza” affinchè la Corte disponga una perizia per accertare se Massimo Ciancimino possa partecipare, coscientemente, alle udienze”. Il presidente Angelo Pellino, si è riservato, eventualmente, una decisione sull’argomento.
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