Le evasioni e le indagini su Rebibbia non interrompano la responsabilizzazione e la risocializzazione delle persone detenute
Home > EVENTI CRITICI

 

EVENTI CRITICI

Le evasioni e le indagini su Rebibbia non interrompano la responsabilizzazione e la risocializzazione delle persone detenute  

21/12/2016 


Le imputazioni per direttore e agenti di Rebibbia rischiano di costituire un freno al recupero dei detenuti. "L'evasione di tre detenuti dal carcere romano di Rebibbia, pur essendo un fatto grave, non deve mettere in discussione politiche penitenziarie dirette alla responsabilizzazione e alla risocializzazione delle persone detenute. L'imputazione del reato di "colpa del custode" nei confronti del direttore, del comandante di reparto e di un certo numero di poliziotti penitenziari - come emerge da alcuni organi di stampa, può costituire un freno ingiusto nei confronti di chi è impegnato in attività dirette al recupero sociale dei detenuti.

Il comandante, come sempre è stato riportato dagli organi di stampa, sarebbe stato accusato tra le altre cose di non aver accompagnato costantemente i detenuti nei loro spostamenti interni al carcere. Ma è lo stesso Consiglio d'Europa a raccomandare che la vita in carcere sia per quanto possibile simile a quella esterna e consenta spazi di libertà capaci di responsabilizzare le persone detenute.

La cosiddetta sorveglianza dinamica, che non punta solamente al contenimento, ha fino a oggi avuto buoni risultati. Una simile imputazione penale nei confronti di chi ha ruoli di direzione e di gestione della sicurezza all'interno di un carcere rischia di inibirne una gestione aperta e rispettosa della dignità umana. A tal fine andrebbero riviste o cancellate quelle norme che prevedono una responsabilità colposa e non dolosa degli operatori penitenziari".

Associazione Antigone