Il Garante nazionale dei detenuti si è recato in visita alla Casa circondariale di Tolmezzo, in provincia di Udine, in particolare al settore degli internati al 41 bis, che recentemente avevano posto all'attenzione del Garante il problema della assoluta carenza di lavoro, in una sezione che dovrebbe configurarsi come casa di lavoro.
Lo ha dichiarato in una nota ufficiale il collegio del Garante stesso: garantenazionaleprivatiliberta.it
Nel corso della visita il Garante nazionale ha avuto modo di incontrare alcuni detenuti che si erano rivolti all'Ufficio del Garante e tali colloqui hanno portato anche al termine dello sciopero della fame e della sete di un detenuto che aveva iniziato tale protesta.
Un articolo de Il Dubbio invece, proprio ieri aveva invece posto l'attenzione sulle denunce pervenute al Garante riguardo l'utilizzo di un idrante nel carcere di Tolmezzo: per un'ora intera, alcuni agenti penitenziari avrebbero utilizzato degli idranti contro un detenuto straniero recluso in cella di isolamento, allagando tutta la stanza e poi sarebbe stato lasciato lì, nell'acqua, per tutta la notte.
Era il 21 maggio scorso quando il Garante trova il detenuto, un cittadino straniero in isolamento, in una cella completamente fradicia: cuscini, lenzuola, le mura, tutto ancora completamente bagnato. Il Garante ha chiesto spiegazioni e il detenuto ha riferito che gli agenti sarebbero intervenuti con gli idranti d'acqua nella cella attraverso lo spioncino e che lo avrebbero lasciato con l'acqua fino alle caviglie per tutta la notte.
Gli agenti avrebbero giustificato questa pratica con il fatto che il detenuto preso da una evidente esagitazione - aveva rotto il portellino dello spioncino e loro volevano che lui consegnasse il pezzo di ferro e il fornelletto che aveva in dotazione. Siccome lui non aveva eseguito l'ordine, gli agenti avrebbero aperto l'idrante, indirizzando il getto d'acqua in ogni angolo della cella.
Durante la visita, Mauro Palma aveva infatti notato - e fatto notare - che mancavano i bocchettoni degli idranti. L'episodio si sarebbe verificato solo due giorni prima della visita del Garante, e ciò ha reso possibile raccogliere elementi che, acquisiti, sono stati trasmessi con la denuncia in Procura. In occasione della comunicazione all'Autorità giudiziaria, il Garante ha precisato di voler essere considerato come parte offesa nel procedimento che sarebbe stato aperto, e di attendersi dunque di essere messo al corrente di ogni notizia spettante di diritto alla parte offesa dal reato.
L'utilizzo degli idranti è in parte giustificato per sedare, come già accaduto nel passato, le insurrezioni nelle carceri, oppure - come lecito - nelle ipotesi in cui i detenuti appiccano il fuoco. Una pratica di contenimento per colpire le rivolte, o spegnere incendi, ma non deve essere mai applicata sul singolo detenuto.