L'ergastolano Piero Piras di Arzana (Ogliastra), ha ottenuto dallo Stato un risarcimento di 15.000 euro più gli interessi. Il caso viene riportato dal quotidiano La Nuova Sardegna.
Un detenuto non può vivere in uno spazio inferiore ai tre metri quadrati e se questo accade la Convenzione europea per i diritti dell'uomo, in base alla sua giurisprudenza, definisce il trattamento "inumano e degradante".
L'ex bandito sardo, coinvolto in omicidi e sequestri di persona, costituitosi nel 1980, ha trascorso 33 anni in undici penitenziari diversi ed è riuscito a descrivere in modo minuzioso le condizioni di detenzione e lo spazio riservato a lui e ai compagni di cella riuscendo a convincere il giudice sulla fondatezza delle sue rivendicazioni.
Assistito dall'avvocato Pierandrea Setzu, Piras aveva chiesto un risarcimento complessivo di 96.760 euro, ma il tribunale di Cagliari ha ridotto in modo consistente le sue pretese. Di fatto, però, l'ergastolano oggi in regime di semilibertà, ha ottenuto una clamorosa vittoria sul Ministero della Giustizia costretto a soccombere in giudizio.