L'idea è arrivata quasi per caso. Pensavano all'impegno già profuso da numerose aziende che hanno scelto di partecipare ai progetti di solidarietà verso i detenuti delle carceri italiane. Alle esperienze già note di Bollate, di Torino e tanti altri ancora. Attività che fino a questo momento hanno trovato terreno fertile soprattutto nel Nord del Paese.
La Callipo, nota azienda calabrese produttrice di tonno in scatola, alla fine ci è riuscita portando un pezzetto della propria filiera all'interno del penitenziario di Vibo Valentia, dove ha assunto 7 detenuti. "In vista delle festività natalizie l'azienda ogni anno allestisce un reparto apposito che si occupa del confezionamento dei cesti regalo" spiega Giacinto Callipo. Ogni anno l'azienda assume a tempo determinato del personale in più da impiegare proprio in questo settore. "Quest'anno abbiamo deciso di portare il comparto dentro il carcere e di assumere i detenuti".
L'idea e l'incontro con il carcere - Come spiega Giacinto Callipo "è un'idea che è venuta in mente a mio padre un po' di tempo fa, quando abbiamo assistito all'incontro tra il direttore del penitenziario, Antonio Galati, e un imprenditore di nostra conoscenza. L'idea dei due era di costruire un laboratorio di falegnameria, un progetto che si è poi arenato. I locali sono rimasti inutilizzati fino a quanto non abbiamo deciso di "delocalizzare" parte della produzione nostra con questa formula". I detenuti sono stati selezionati direttamente dalla direzione e sottoposti a regolari controlli medici e alla formazione dedicata alla sicurezza. E istruiti poi al confezionamento dei cesti regalo dal personale dell'azienda, tre donne in particolare riconosciute come tra le più esperte. "Il loro lavoro è stato fondamentale perché sono riuscite a trasferire ai detenuti soprattutto la cosa a noi più cara: i nostri valori aziendali, la qualità, la tradizione, il rispetto, la solidarietà, la fiducia".
Qualcosa di buono per il territorio - Per la Callipo l'iniziativa natalizia non è l'unica promossa in favore del penitenziario di Vibo. In passato l'azienda ha realizzato con il Ministero di Grazia e Giustizia un progetto che ha portato all'assunzione a tempo determinato di un soggetto sottoposto ad una pena con misura alternativa al carcere. In diverse occasioni poi, per trasmettere i valori positivi dello sport, la squadra di pallavolo maschile Volley Tonno Callipo Calabria ha fatto visita ai detenuti. "L'iniziativa - spiega il direttore del penitenziario Antonio Galati - rientra nel progetto generale di questa Casa Circondariale di offrire ai detenuti sempre maggiori opportunità in grado di provocare riflessioni sul passato, favorire positive progettualità per il futuro e fornire loro strumenti di crescita personali e professionali".
Per l'azienda si tratta di una buona opportunità per fare qualcosa di buono per il territorio: "Sono persone che hanno sbagliato, - commenta Giacinto Callipo - ma noi crediamo che meritino una seconda possibilità. Li ho osservati in questo periodo di lavoro: hanno iniziato impacciati e sono arrivati ad andare più veloci dei nostri operai. Abbiamo coinvolto ragazzi più giovani e persone adulte. Il più anziano di loro un giorno mi ha detto 'non vedo l'ora che arrivi domani per rimettermi a lavorarè. Anche per noi è stata un'esperienza umana importante". Al punto da convincerli ad immaginare azioni permanenti all'interno del carcere e non solo: "La nostra difficoltà, da azienda alimentare, è nel portare la nostra produzione fuori dallo stabilimento. Ma stiamo pensando ad altre attività da fare tutto l'anno. Sicuramente cercheremo di sensibilizzare cittadini e altri imprenditori sul territorio, di modo che siano sempre di più le aziende disposte ad investire in questo tipo di progetti".
Corriere della Sera