Durante lo "Speciale Tg1" che andrà in onda stasera, domenica 9 giugno alle ore 23.10 su Rai1, verrà trasmesso il documentario che il regista Fabio Cavalli, in collaborazione con Rai Cinema, ha girato sul viaggio della Consulta nelle carceri italiane.
Il documentario è il racconto delle visite che i Giudici della Corte Costituzionali hanno intrapreso nelle celle delle carceri italiane per discutere di Costituzione con la popolazione detenuta.
La Corte Costituzionale è entrata in Carcere e lo ha fatto per la prima volta dal 1956, anno della sua nascita. Nel documentario, i sette giudici della Corte Costituzionale (Lattanzi, Amato, Cartabia, Coraggio, De Pretis, Sciarra, Viganò) incontrano i detenuti di sette Istituti penitenziari italiani: Rebibbia a Roma, San Vittore a Milano, Sollicciano a Firenze, Marassi a Genova, Terni, Lecce sezione femminile, il carcere minorile di Nisida. Ad accompagnarli, l'agente di Polizia penitenziaria Sandro Pepe.
La prima tappa del viaggio è a Rebibbia dove 12 giudici e il Presidente Giorgio Lattanzi incontrano 220 detenuti. Una diretta streaming consente la partecipazione e il coinvolgimento anche di altri 11mila detenuti di altre carceri d’Italia, che seguono un incontro assolutamente inedito, senza precedenti non solo nella storia della nostra Repubblica ma neppure nel mondo.
“Viaggio in Italia” fa incontrare due mondi apparentemente contrapposti: quello della legalità, incarnato dai giudici costituzionali e quello dell’illegalità e della marginalità sociale rappresentato dai detenuti. “Per andare a scoprire – spiega il regista Fabio Cavalli – quello che si crede illusoriamente di conoscere e per aprire lo sguardo sugli aspetti della realtà che restano nell’ombra”. Attraverso il contatto fisico, il dialogo e l’ascolto, il viaggio diventa un’occasione di scambio reciproco di esperienze e di emozioni.
Il film che andrà in onda oggi ha avuto già una anteprima mercoledì 5 giugno alle presso l'Auditorium Parco della Musica, alla presenza del presidente della Repubblica Mattarella.
Dietro la macchina da presa, Fabio Cavalli, attore, regista, autore, scenografo, produttore, docente universitario, fondatore del Teatro Libero di Rebibbia.
Nel 2012 è sceneggiatore di "Cesare deve morire" dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani (Orso d'oro alla 62a edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, candidato italiano agli Oscar 2012). "L'intento - spiega Cavalli - è aprire lo sguardo sugli aspetti della realtà che non stanno in luce, coperti dal bagliore dei rilievi; trovare l'ombra nel tuttotondo. Storie di viaggi e incontri; uomini, donne, persone uniche e comuni (i Giudici, i Carcerati, il Personale penitenziario ); storie di luoghi inaspettati (le Carceri, il loro habitat architettonico e il loro contesto antropologico); e storie di paesaggi visivamente potenti, il loro spirito profondo, quello che il tempo disegna, incidendo anche lo spirito del popolo che li abita. Dare tridimensionalità alla Costituzione della Repubblica Italiana, attraverso i punti di vista dei suoi custodi e interpreti: i giudici. E fare altrettanto con quel "sistema della pena", tanto evocato, vilipeso o invocato, e, fondamentalmente, sconosciuto. Gli uomini e donne dell'Istituzione e gli uomini e donne che l'hanno violata, potrebbero riuscire, nel loro incontro, a gettare un po' di luce fra le ombre".