C'è una percentuale di detenuti 10 volte superiore a quella di alcuni Paesi europei. Da alcuni anni Barack Obama a livello federale, ma anche molti Stati a livello locale, si sforzano di ridurre l'enorme popolazione carceraria americana: gli Stati Uniti hanno un numero di detenuti molto superiore a quello di tutti gli altri Paesi avanzati. Addirittura di dieci volte superiore, nel confronto con alcune nazioni europee. Con le carceri super affollate e un conto a carico del contribuente sempre più salato, a cercare di ridurre le pene per i reati meno gravi come quelli per possesso e vendita di piccoli quantitativi di droga sono stati, oltre al presidente democratico, anche parlamenti e governatori di Stati conservatori.
Ma il cambiamento non è stato lineare: nuovi dati messi a disposizione dal ministero della Giustizia e rielaborati dal New York Times mostrano che, mentre nelle grandi città, da Chicago a Minneapolis, le condanne a pene detentive e la loro lunghezza sono calate, in media del 25-30 per cento, nei piccoli centri e nell'America rurale i giudici continuano ad essere severissimi.
La geografia delle incarcerazioni è, così, radicalmente cambiata: mentre, fino a 10 anni fa, abitanti delle metropoli e delle campagne avevano le stesse probabilità di finire dietro le sbarre, oggi per la popolazione delle zone rurali questa possibilità è doppia rispetto a chi vive in città. Sono i giudici, eletti dal popolo ad applicare, a modo loro, una forma di democrazia diretta: ignorano le pressioni del governo federale e quelle dei parlamenti locali per una riduzione delle pene perché per loro contano solo gli elettori che nell'America dei piccoli centri chiedono soprattutto "law and order": così i magistrati usano tutti i loro margini discrezionali per mandare un piccolo spacciatore in galera anche per 15 anni.
Con un effetto curioso: mentre nel Paese si discute dell'eccessiva severità del sistema giudiziario nei confronti della minoranza nera, le nuove politiche detentive fanno diminuire soprattutto la popolazione carceraria delle città, composta in prevalenza da afroamericani e ispanici, mentre cresce quella dell'America rurale, dove la popolazione con poche eccezioni (Sud e California) è quasi totalmente bianca.
Corriere della Sera