Carcere di Sollicciano: crolla un''altra parte del muro, sospesi tutti i passeggi dei detenuti
Home > EDILIZIA

 

EDILIZIA

Carcere di Sollicciano: crolla un''altra parte del muro, sospesi tutti i passeggi dei detenuti  

10/08/2018 


“Ci sono notizie che interessano pochi, specialmente nel periodo delle ferie. Nel carcere di Sollicciano è stata sospesa l’ora d’aria. Da parecchi giorni, infatti, a causa di un crollo strutturale in uno dei passeggi sono stati chiusi tutti e tredici i passeggi interni.

Donne e uomini ristretti nel carcere fiorentino sono quindi costretti a rimanere al chiuso delle celle per ventiquattro ore anche nel periodo delle ondate di caldo intenso, senza la possibilità di usufruire delle quattro ore d’aria previste dal regolamento. Dopo il crollo, avvenuto qualche giorno fa e un sopralluogo dei tecnici del Prap, la direzione a titolo precauzionale ha deciso di chiudere tutti i passeggi e non solo quello dove è avvenuto il cedimento strutturale.

Fonti interne al carcere riferiscono che la situazione sta diventando critica. Il clima oltre che caldo per motivi meteo è intriso d’irritazione e preoccupazione. Una situazione pericolosa in un’istituzione totale come il carcere dove sussiste il controllo operato dall’alto sui soggetti membri e qualsiasi alterazione alla difficile vita quotidiana provoca un’inevitabile reazione. A volte imprevedibile.

Già i percorsi di rieducazione e risocializzazione sono difficili nel carcere fiorentino, ma è certo che l’ulteriore aggravamento delle sue condizioni strutturali non aiuta né i detenuti, né la direzione, né il corpo della polizia penitenziaria né gli operatori.

Progetto Firenze ritiene necessario lanciare un forte allarme e chiedere alle autorità competenti di risolvere con urgenza il problema, ripristinando velocemente la normale procedura di accesso all’ora d’aria nei passeggi.

Il carcere è parte della città, e come tale deve essere considerato da tutti, cittadini e autorità competenti. Il carcere per uscire dal ghetto in cui si trova deve essere vissuto insieme.”

Massimo Lensi, Associazione Progetto Firenze

internapoli.it