Costruito su uno scoglio in mezzo al Tirreno, su un isolotto di appena 27 ettari e circondato da acque che da tempo sono riserva marina, per decenni il carcere di Santo Stefano è stato luogo di dolore e terrore. Un luogo della memoria, dove sono state scritte pagine di storia italiana, che dopo due anni in cui era tornato invisibile, essendo ormai troppo pericoloso approdare nell'isola e accostarsi all'edificio in rovina, torna fruibile ai visitatori.
Il sindaco della vicina Ventotene, Gerardo Santomauro, ha firmato un'ordinanza e dato l'ok almeno alle visite guidate, compiute dalla locale cooperativa Terra Maris e realizzate sfruttando gli approdi Marinella e Scalo 4, i sentieri messi in sicurezza e gli interni del penitenziario realizzato alla fine del Settecento dai Borboni ritenute non a rischio. Tra quelle mura sono passati camorristi, criminali comuni provenienti dalle diverse regioni italiane condannati all'ergastolo, patrioti come Luigi Settembrini, antifascisti, a partire da Sandro Pertini, che poi diventerà il più amato Presidente della Repubblica, e perfino l'anarchico regicida Gaetano Bresci, morto in quelle celle o meglio, come i più ritengono, ucciso dalle guardie.
Nel 1965 l'ergastolo venne chiuso. Finirono i viaggi in barca per far visita ai detenuti, che qualche anziano avvocato di Latina ricorda. Venne abbandonato anche il piccolo cimitero, dove solo l'opera di alcuni volontari ha poi restituito un nome a chi riposa in quelle povere tombe. Il penitenziario fatto erigere da Ferdinando IV ha iniziato a cadere a pezzi e a fermare il degrado non è servito l'accordo con cui, nel 1982, il Ministero dell'economia ha affidato quel complesso al Comune di Ventotene.
Dal 2011, per problemi di sicurezza, è stato anche vietato l'accesso all'isola, con la sola eccezione delle visite guidate. Ma due anni fa, aumentati i rischi per l'incolumità dei visitatori e dopo un sopralluogo dei vigili del fuoco, sono state impedire anche quelle. Nel frattempo, però, il Governo Renzi ha deciso di investire sulla riqualificazione dell'ex carcere, per trasformarlo in un luogo dove fare formazione per i giovani e sviluppare lo spirito europeista.
Il Cipe ha stanziato 70 milioni di euro e il Comune ha avviato i primi interventi per la messa in sicurezza. Dopo aver fatto analizzare lo stato di quei luoghi a un architetto e a un geologo, ritenendoli di nuovo abbastanza sicuri, il sindaco ha così dato nuovamente l'ok alle visite guidate. Santomauro sta puntando molto sulla valorizzazione di Ventotene come culla dell'europeismo, partendo dal manifesto di Alfiero Spinelli, considerando anche che ogni anno si svolge lì un apposito seminario, e le visite a Santo Stefano sembrano andare nella stessa direzione.
La Repubblica