"Deve essere dunque chiaro a tutti che oggi, 25 marzo 2020, il ministro Bonafede ed il Governo hanno voluto senza equivoci smentire che esista alcun pericolo epidemico nelle carceri, affermando che le strutture penitenziarie sono perfettamente nelle condizioni di impedirne la diffusione senza alcuna necessità di interventi deflattivi immediati sulla platea degli oltre diecimila detenuti in sovrannumero".
Lo dichiara la Giunta dell'Unione delle Camere penali, sottolineando che "si tratta di una assunzione di responsabilità tanto grave quanto inequivoca, evidentemente basata su informazioni e valutazioni diverse da quelle che risultano invece a noi avvocati penalisti, a tutta la magistratura di sorveglianza italiana, all'Anm, al Csm, alle più importanti associazioni di categoria degli operatori penitenziari, all'intera Accademia".
Secondo i penalisti, "preoccupato di non essere scavalcato da chi in aula ha inteso portare il ringhio giustizialista del carcere ad ogni costo e della pena come strumento di vendetta sociale", Bonafede "ha mostrato ancora una volta di essere assolutamente in sintonia con quella cultura politica. Ne prendiamo buona nota.
Il Partito Democratico, LeU e Italia Viva - concludono le Camere penali - dicano, con chiarezza e senza equivoci, nella imminenza della conversione in legge, da che parte stanno".
Questione carceri: le risposte del Ministro Bonafede al Parlamento