L’associazione di volontariato civico Tappami plaude al progetto di riabilitazione del Ministero della Giustizia e Autostrade per l’Italia ma segnala al Campidoglio: “Il Sindaco Virginia Raggi accetta l’aiuto dei detenuti ma continua a rifiutare quello dei romani: già formati, assicurati e a costo zero e capaci di mettere in sicurezza migliaia di buche in 3 anni esclusivamente contando sulle proprie forze, risorse e tempo.
Quello appena firmato dal Comune di Roma è un progetto di riabilitazione per i detenuti (giustissimo); non è un progetto di manutenzione per le strade di Roma”. Sarà Autostrade per l’Italia a formare professionalmente un nucleo di detenuti del carcere di Rebibbia per poi impiegarli nella chiusura delle buche e la manutenzione stradale a Roma. L’associazione Tappami, che nel corso degli anni ha chiuso 5mila buche grazie al volontariato dei romani, plaude all’iniziativa che vede, tra gli altri, la firma del Ministero della Giustizia, dei Vertici della Polizia Penitenziaria e del Sindaco di Roma.
“Il problema delle buche – dichiara il fondatore dell’Associazione Tappami, Cristiano Davoli – è una minaccia concreta e, purtroppo, già sperimentata, per la vita e la sicurezza degli utenti delle strade. Ben venga, perciò, qualsiasi iniziativa che concorre a ridurlo. Tanto più dove, al beneficio diretto per il manto stradale, si sommi quello della riabilitazione e della formazione lavorativa per i detenuti che dovranno essere re-inseriti nella società dopo aver scontato la pena”. “Se però, dal punto di vista dell’Amministrazione Carceraria, questo è un ottimo progetto, non lo è, parimenti, per la città di Roma. Il fatto che il Campidoglio lo presenti come una risposta all’ emergenza buche, sottolinea una volta di più il ricorso agli slogan per mascherare la colpa dell’immobilismo.
Nello stesso tempo in cui il Sindaco Virginia Raggi firmava il protocollo di intesa, infatti, continuava a rifiutare la partecipazione di decine di cittadini pronti a contribuire a titolo totalmente volontario e gratuito”. “Da anni – spiega Davoli – i volontari di Tappami intervengono sulle buche segnalate dai residenti; da anni il Sindaco rifiuta di riconoscere la legittimità del volontariato. Tappami si autotassa per formare, assicurare e fornire i materiali ai suoi volontari: a costo zero per le casse comunali. L’unica cosa che chiede è l’inserimento, da parte del Comune, dei suoi sforzi all’interno di una Convenzione che riconosca la sinergia tra Pubblico e società civile e che metta in piedi l’albo dei volontari civici al Comune. Ora che anche i detenuti ricevono il riconoscimento morale che ai volontari è negato, non ci possono più essere dubbi sul fatto che il problema, per il Sindaco Raggi, sia proprio il volontariato. Non si può più parlare di incompetenza, ma di esclusione voluta.
Più il tempo passa, più persone rischiano di fare incidenti sulle strade martoriate della capitale. Quelle buche rimarranno nonostante tutte le trovate propagandistiche. Siccome la soluzione c’è, a costo zero, il continuare ad ignorarla sabotando la collaborazione tra cittadini e istituzioni è un atto del quale il Sindaco porterà sempre la responsabilità. Ci viene da dire, conclude Davoli, che per fare il volontario a Roma tocca farsi arrestare!”.
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