In 12 hanno partecipato al corso di formazione di 30 ore delle associazioni “Sguinzagliati” di Senigallia e “Il mio Labrador” di Pollenza, dedicato all'educazione cinofila e alla pet therapy per persone con disabilità. Nel carcere anconetano la consegna degli attestati
ANCONA- Imparare ad addestrare i cani e magari ricominciare una nuova vita come educatori cinofili una volta usciti dal carcere. Sono 12 i detenuti della Casa Circondariale di Monteacuto che hanno partecipato al corso di 30 ore delle associazioni “Sguinzagliati” di Senigallia e “Il mio Labrador” di Pollenza.
«Il progetto è un bando del Comune di Ancona ed è “Educazione cinofila e pet therapy in carcere”. Abbiamo tentato di fare una cosa un po’ diversa rispetto agli altri: cerchiamo di dare una formazione in più ai ragazzi che, quando usciranno, avranno già iniziato il percorso per diventare educatori cinofili- spiega Gabria Pierfederci, educatore cinofilo-. Il corso ha previsto una parte teorica- come comunica il cane e come noi dobbiamo cercare di comunicare per avere risultati migliori-, una parte di pet therapy e una pratica.
Per quanto riguarda la pet therapy si preparano cani per disabili: il nostro amico a 4 zampe deve imparare a essere gestito da una carrozzina. I ragazzi hanno fatto tutte le prove camminando con la sedia a rotelle, cercando di tenere il cane al guinzaglio superando degli ostacoli. La parte pratica è stata fatta al campo del carcere. I detenuti hanno appreso i comandi base come: seduto, terra, resta. Infine, spazio agli sport e ai giochi cinofili, all’agility ecc..».
Entusiasti i detenuti che hanno partecipato al progetto. «Ho imparato cose che non sapevo e quando sarò libero sicuramente prenderò un cane» commenta Cristian Gainescu.
«Questa esperienza è stata positiva. Aiuta a passare la settimana, hai uno spazio di libertà in cui puoi essere te stesso, sereno. È stato un bel percorso. Mi è piaciuto molto l’addestramento, insegnare i comandi ai cani, il momento in cui ci hanno spiegato l’utilità dei cani per le persone con disabilità» riferisce Davide Storlazzi.
«Una bella esperienza. La parte che mi ha colpito di più è come vengono educati i cani per aiutare le persone disabili. In futuro mi piacerebbe fare l’educatore. A casa ho due cani, è da tanto che non li vedo e ho voglia di riabbracciarli» afferma Salvatore Fontana.
L’Associazione “Il mio Labrador” ASD si occupa della preparazione dei cani di assistenza per persone con disabilità motoria, in particolare con disabilità cognitiva.
«Anche se questo è un contesto diverso, abbiamo dato a questi ragazzi delle nozioni avanzate che saranno utili quando usciranno – spiega Andrea Zenobi, presidente e fondatore Associazione “Il mio Labrador” ASD-. È la prima volta che faccio lezioni in un carcere e prima di venire qui avevo dei preconcetti nei confronti di chi mi sarei trovato di fronte. Invece ho trovato delle persone che, anche se hanno commesso errori nella loro vita, a livello umano hanno imparato tanto e sono sicuro che, una volta fuori di qui, lo trasmetteranno ai cani e ai loro futuri clienti».
Concluso il corso e le attività i detenuti hanno ricevuto un attestato. Gli amici a 4 zampe coinvolti nel progetto, circa una decina e provenienti dal canile, tramite l’associazione Code Ribelli sono stati adottati.
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